
Svezzamento e autosvezzamento
In questa fase si realizza innanzitutto un importante cambiamento: il bambino perde progressivamente la soddisfazione orale tipica del succhiare in favore di un diverso tipo di soddisfazione che deriva dall’addentare e mordere i cibi solidi. Per molti bambini la progressiva diminuzione delle poppate e la graduale introduzione dei cibi solidi non implica difficoltà particolari, tuttavia, essendo un cambiamento importante e peculiare per tutta la famiglia, a volte può risultare faticoso. Si è soliti intendere il momento del passaggio all’alimentazione complementare come qualcosa che riguarda unicamente il bambino, «è il bambino che deve essere svezzato!», e non si presta attenzione alle difficoltà che le mamme possono incontrare. Questa fase costituisce, invece, un passaggio denso di mutamenti anche per le mamme: può accadere che quest’esperienza porti con sé alcune difficoltà e preoccupazioni come, ad esempio, il dispiacere di privarsi della speciale intimità con il proprio bambino che l’allattamento garantiva o la fatica nel tollerare il fatto di essere artefici della frustrazione del bambino legata al non immediato appagamento di un bisogno.
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Cosa troverai:
1.Naturale é buono
2.scienza dell’alimentazione in continua evoluzione
3.esperimento Davis
4. In Italia?
5. Sette regole per affrontare lo svezzamento
6. Vero o falso?
7. Educazione a tavola:da dove cominciare?
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